Con una formula felice i periti della Commissione Parlamentare stragi Silvio Bonfigli e Jacopo Sce intitolarono un loro vecchio saggio "Il delitto infinito" (Edizioni KAOS) ad indicare un caso di delitto politico che sembra non esaurire mai "sorprese" e retroscena inediti. In circa quarant'anni di pubblicazioni dedicati all'affaire Moro – a partire dall'omonimo saggio licenziato dal grande scrittore siciliano Leonardo Sciascia, sono stati scritte decine e decine di testi caratterizzati da notevoli differenza per stile ed ipotesi.
Secondo il politologo Giorgio Galli – uno dei maggiori studiosi della storia del Partito Armato – ogni vicenda, ogni singolo dettaglio o episodio del caso Moro è così denso di quesiti ed implicazioni da meritare un volume a parte, corposo per capitoli ed argomenti. In effetti, in tutti questi decenni abbiamo letto e visionato svariati libri relativi ai più importanti e scabrosi risvolti sul caso Moro, senza mai incontrare il testo definitivo, quello capace di ricostruire i "misteri" del caso Moro nella sua essenza, facendo sintesi di quanto accadde nei più tragici e funesti giorni della nostra singolare Repubblica. Perchè – e non bisogna dimenticarlo – ogni singolo episodio, ogni dettaglio, ogni risvolto più o meno segreto va a formare quelle tessere che potrebbero conferire una forma comunque completa e definita a questo enigma che, certo, non combacia con la semplice storia di un gruppo di intrepidi guerriglieri metropolitani che rapisce il più eminente esponente della classe politica ed istituzionale democristiana, ma, forse, è una storia molto meno complicata di quella che qualcuno vorrebbe raccontare, magari cercando di confondere le idee a qualcuno.