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La grande strategia della Russia per l'Eurasia sta funzionando
// controinformazione.info
By Tata Elisa e Ziobarbero
"Più una situazione si aggrava, meno ci vuole a rovesciarla, e più grande è il lato positivo". George Soros
Un evento enorme, che non riguarda affatto la sola famiglia regnante saudita. La quale è peraltro così estesa da coincidere di fatto con la classe dirigente di quel paese. Pur non conoscendo ancora l'elenco completo dei principi-finanzieri finiti in arresto, già la sola presenza di Al Waleed bin Talal è […]
L'articolo Faida in corso nella famiglia regnante saudita. Arrestato Al Waleed su Contropiano.
La sporca guerra in Libia. Quella portata avanti da Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Quella che ha distrutto una nazione e che ha portato alla diffusione delle bandiere nere dello Stato islamico. Quella guerra voluta fortemente dal presidente francese Nicolas Sarkozy, preso da una smania di potere senza precedenti. Muammar Gheddafi si stava rivelando un alleato affidabile, soprattutto per quanto riguarda la lotta all'immigrazione clandestina e il terrorismo internazionale.
Nessuno riusciva a comprendere perché il presidente francese si volesse lanciare in una follia simile. Si è ipotizzato a lungo sulla guerra voluta dalla Francia. C'è il petrolio, dietro. Ci sono prestiti fatti dal Raìs a Sarkozy per sostenere la sua campagna elettorale, diceva qualcun altro. Ora un libro, firmato dai giornalisti Fabrice Arfi e Karl Laske, inchioderebbe definitivamente il presidente francese.
Repubblica, che ha potuto visionare il libro in anteprima, parla di "borse piene di banconote che viaggiano tra Tripoli e Parigi, bonifici sospetti, lettere con promesse di milioni per favorire l' elezione dell' allora leader della destra francese. Per capire una storia 'che ha dell' inverosimile ma purtroppo è reale', come dicono Arfi e Laske, bisogna tornare al 2011, nel mezzo delle primavere arabe. Dopo la caduta dei regimi in Tunisia ed Egitto, il vento della rivolta soffia sulla Libia. Ed è Sarkozy a lanciare l' idea di un intervento militare per aiutare gli insorti".
Poco dopo la vittoria, Sarkozy chiama Gheddafi e lo ringrazia per le sue preghiere: "La conversazione fa capire che esiste un' estrema intimità tra i due", racconta Fabrice Arfi a Repubblica. Una settimana prima del conflitto, l'agenzia di Stato libica annuncia l'imminente pubblicazione di un "'grave segreto' capace di provocare la caduta del leader francese e 'un processo a proposito del finanziamento della sua campagna elettorale'".
Scrivono i due giornalisti francesi: "Sarkozy aveva visto quello che era successo a Tunisi e al Cairo, dove gli insorti saccheggiavano gli archivi del regime. Forse in quegli archivi aveva qualcosa da nascondere. Forse non voleva che Gheddafi si salvasse, non doveva parlare".
Ma c'è di più: in una lettera manoscritta di un dirigente libico, in cui si parla di "50 milioni di euro" da versare per la campagna elettorale di Sarkozy. Come scrive Repubblica, "l' ex capo dei servizi segreti libici, Bagdadi al Mahmoudi, cita il pagamento di 5 milioni. Il faccendiere Ziad Takieddine ha raccontato ai magistrati di aver portato personalmente valigie piene di cash al direttore della campagna, Claude Guéant. Esiste un diario dell' ex ministro libico, Choukri Ghanem, che cita 6,5 milioni di euro versati al candidato della destra francese".
Ma dietro a questi documenti si celerebbero anche delle morti misteriose, come quella di Ghanem, ritrovato morto nel Danubio. Altri testimoni sono invece scomparsi. Per sempre.
L'articolo I VERI MOTIVI DIETRO LA GUERRA IN LIBIA? QUELLE VALIGIE PIENE DI SOLDI PER SARKOZY… sembra essere il primo su Piovegovernoladro.
Come vi spiega la Botteri molte sere, un procuratore speciale di nome Robert Mueller sta raccogliendo le "prove" che Putin ha influito sulle presidenziali Usa facendo eleggere Trump, e che Trump è colluso con Putin e gli interessi della Russia, nemica degli Stati Uniti. Ha già incriminato un faccendiere, Manafort, e da questo sta allargando le indagini, che lambiscono sempre più decisivamente il presidente in carica.
Ebbene: esistono e si moltiplicano prove patenti che, invece, è stata Hillary Clinton a favorire gli interessi russi; insomma che è a lei che dovrebbero essere rivolte le accuse e le indagini di un procuratore speciale. Ci sono documenti che vengono fuori, e testimoni che stanno parlando, come la capessa del Comitato Elettorale Democratico Donna Brasile – ma niente scalfisce la narrativa: è Trump il complice di Putin.
Non so se riesco a comunicare al lettore il terrore che prende un vecchio giornalista quando vede una così invincibile spudorata menzogna ufficiale, il contrario esatto della verità. E' lo stesso terrore di chi ha visto il totalitarismo sovietico all'opera.
Ricapitoliamo i fatti. Nel 2009, mentre Hillary era ministra degli Esteri, una società canadese, controllata da un ....
wolfstreet.com / by Wolf Richter •
But the debt-ceiling charade is back.
The debt ceiling charade being played out every few years in Congress makes the entire world shake its collective head and pray that Congress will for the umpteenth time ....